La noia

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5 Aprile 2022|1 Minuti

Un “sorso” ristoratore che dia tregua, appunto, che conceda un piacere sottratto, per un attimo, alla morsa dell’ineluttabile oblio incombente. Oltre, però, non è concesso andare ed è così che gli equilibri rimangono precari, che l’insoddisfazione incessante ha il pudore di un “non chiederci la parola”: una parola decisamente vuota, di valore nullo, senza capacità di sostantivare alcunché.

E mi sveglio, anche adesso, come sempre, quando tutto è finito, con la lacrima di sangue che mette fine ad un altro viaggio, a chiudere la parentesi “fuori” di un evento che mi strappa alla realtà…per poi rigettarmici dentro: ma senza più urla, senza assoli di chitarra, senza la “voce” che emoziona! Troppo breve…

Di nuovo qui, abbracciato dalla puntuale, costante noia di tutti i giorni; noia che avanza con pacate movenze, mi avvolge nelle sue spire in ogni “spazio” percorso e stringe, nella sua morsa, dapprima il consueto, l’ovvio, per giungere e, poi, divenire impalpabile, eppure “mortale”, perché si insinua nell’essenza più vera del mio sentire, nelle sue paure più grandi, negli ardori più vivi…

Ogni volta … ritorna per ricordarti che cosa sei: tutto l’infinito… finisce qui!