La radio passa “I want it all” e si ascolta a tutto volume!
Ho la faccia sporca di fango e sangue, ma non importa…
voglio tutto e lo voglio subito!

L’urlo di “un certo” Freddie mi ricorda che ci sono troppe cose da fare in una vita sola, alzo i decibel dello stereo e spingo l’acceleratore:
“I want it all” ma non c’è troppo tempo, ogni istante va via prima di pronunciarlo… ogni attimo è già passato.
Trascinato dai riff di chitarra e dalla voce magnetica sono in-bevuto solo di ciò che mi regala cariche rock per sopravvivere e sopra-vivere. Non ho occhi per chi storce il naso e giudica sempre e comunque. Sono un fan di nessuno, ma ascolto esclusivamente i “pezzi” che solleticano, con violenta violenza, il mio stomaco… lascio agli altri le etichette e le diatribe da comari!
“Voglio tutto e lo voglio ora, subito” è forse una iper-bolica urgenza di “altro” o un’ammissione di impotenza di fronte a paradossali desideri. Forse è il tentativo u-topico di rincorrere il proprio “tutto”, è un invito a seguire l’impossibile che renda possibile perfino guardarsi allo specchio…
il vólo che raggiunga il vòlo o l’ancestrale ricerca del TUTTO che spieghi tutto!
Sinceramente non lo so, ma è il gridare “tutto e adesso” che trasuda puro rock o rock puro.
Che si tratti di mille film dedicati al geniale esserCI della band inglese e del loro tsunamico impatto sull’immaginario collettivo, o di un “tutto” fatto addirittura di apparente “niente”, come spesso accade ai comuni mortali, nelle misteriose pro-fondità della vita di ogni singolo, non fa differenza. Il “tutto” è singolare per ciascuno, per ciascuno diverso.
Non avrò mai la voce di Freddie Mercury né saprò mai suonare la chitarra in maniera total-mente vibrante e sublime, ma saprò comunque non rompere il mio specchio per vedere il “mio tutto” e magari raggiungerlo con l’unico desiderio possibile: baciarlo nell’animo… “tutto e subito”!